Fettine di limone…
Succhi di sole, calda
estate, si digeriscono
alghe,
lente come annegati, già
abbiamo appreso il linguaggio
del juke-box, dell’amore
fox, e soprattutto trot, lento,
vivo
adagio cuore,
cavallo,
pazzo, triste, stramazza il corpo,
come in una poesia sentimentale,
o degli altri
che importa ormai?
il lento rotolare delle arance,
i seni, gli obici, la bomba,
le teste,
se canta Paul Anka
l’antica storia di Young Alone?
Anche noi lo fummo,
e perciò forse
Madre Coraggio porta il bikini, canta
schiuma sullo sci acquatico
di fronte alla minacciosa verga
ciminiere di fabbriche e cannoni
sotto l’utero atomico di un B-27
preferibile che ci sveglino
le sirene,
è preferibile che umidamente affoghiamo.
Tratta da Giovani poeti spagnoli, a cura di José Maria Castellet, Einaudi, Torino 1976, pp. 12-15
lettura del testo originale di Tomás Galindo
Questa poesia venne inserita in Nueve novísimos poetas españoles, antologia che uscì nel 1970 e segnò un passaggio fondamentale nella storia della poesia spagnola. Il nome di Manuel Vázquez Montalbán, allora quasi del tutto sconosciuto al lettore italiano (l’antologia venne pubblicata in Italia sei anni dopo), vi occupa un posto di primissimo piano. Il curatore dell’antologia, il critico ed editore catalano Josep Maria Castellet, lo considerava il capofila dei giovani poeti spagnoli. Il centro di gravità di questo gruppo fu Barcellona, città che dal punto di vista culturale in quegli anni era un crocevia importantissimo in tutto il mondo ispanofono (tutto ciò malgrado la dittatura franchista e la censura). Infatti in relazione al fenomeno del cosiddetto “boom latinoamericano”, a cavallo tra la seconda metà degli anni ’60 e i primi ’70, un ruolo fondamentale lo svolse la casa editrice catalana Seix Barral, diretta dal poeta Carlos Barral, insieme alla figura di Carmen Balcells, agente letteraria di Barcellona che ebbe sotto contratto gli autori latinoamericani che sarebbero divenuti di lì a poco i protagonisti assoluti della scena letteraria mondiale. Non è un caso se tra il 1967 e il 1975 Gabriel Garcia Marquez abitò stabilmente a Barcellona, mentre Mario Vargas Llosa visse qui tra il 1970 e il 1974. In questo clima culturale così vivace si collocano le due prime raccolte di poesia di Manuel Vázquez Montalbán, Una educación sentimental, del 1967 e Movimientos sin éxito, pubblicata nel 1969, grazie alle quali il futuro autore della fortunata saga dell’ispettore Pepe Carvalho venne considerato il capofila di quella nuova generazione che segnò una netta rottura con il realismo e con l’intimismo dei poeti più anziani. Nelle poesie del trentenne Montalbán irrompe il linguaggio dei mass-media come reazione a una dilagante affermazione, anche nella Spagna franchista, della società dei consumi, che l’umanesimo non è ormai più in grado di contrastare. Egli stesso, nella citata antologia, dichiara: “Nei miei primi versi chiedevo libertà, pane, giustizia, scuole gratuite e amore libero (..). Ora scrivo come se fossi un idiota, unico atteggiamento lucido che si può consentire un intellettuale sottoposto a una organizzazione della cultura precariamente neo-capitalista come la nostra.” (da Poetica, in: Giovani poeti spagnoli, p. 144). Nella citata lirica, l’autore ricorre alla tecnica del collage, mescolando senza alcun imbarazzo slogan, canzonette, citazioni letterarie e pubblicità, una scelta che ci ricorda da vicino la pop-art (proprio in quegli anni cominciava a diffondersi anche tra gli artisti spagnoli). Nella prefazione della citata antologia il curatore considera Montalbán il capofila dei Seniors: “i poeti cronologicamente più anziani, ma anche quelli nei quali la «rottura» avviene, in un certo senso, a patire dalla problematica della fase precedente: sono i poeti che realmente passano in pieno attraverso l’«incubo estetico», i poeti che, in un modo o nell’altro, si sono visti obbligati a porsi il problema della elaborazione teorica della rottura.” Montalbán infatti accompagnò la sua creazione artistica e letteraria con prese di posizione ideologiche molto precise (fu a lungo militante del Partito Socialista Catalano e fu condannato per la sua attività di oppositore a tre anni di carcere nel 1962, condonati poi a 18 mesi) . Anche per questo, malgrado il lettore italiano lo ricorda principalmente per la saga dell’ispettore Pepe Carvalho, vale la pena ricordare il Montalbán poeta, figura di primo piano nella scena letteraria della Spagna negli ultimi anni della dittatura franchista e nei primissimi della transizione verso la democrazia. Fettine di limone per il lettore di oggi può apparire come una poesia divertente, ludica, permeata da quell’ironia che caratterizzò la sua produzione poetica di quegli anni, ma non bisogna dimenticare che quanto succedeva in quegli anni in Spagna non era affatto divertente, cosa della quale l’autore si mostra assolutamente consapevole.
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