«Jean-Claude affermava di non sapere perché scrivere poesia gli era necessario. (..) Era nella poesia che avvertiva la gioia delle parole. Una gioia associata al rischio di confrontarsi con il più vivo della lingua, con la parola che non può raggiungere l’altra. Diceva che la poesia gli era indispensabile per rimanere fedele, il più possibile fedele, all’innocenza» – Marguerite Tiberti
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