An exclusive interview with the Ukrainian-American writer Yuriy Tarnawsky, one of the founding members of the “New York Group”, a group of avant-garde Ukrainian diaspora writers, and co-founder and co-editor of the journal «New Poetry», as well as member of the US innovative writers’ collaborative Fiction Collective. He writes fiction, poetry, plays, translations, and criticism in both Ukrainian and English.
La figura della Södergran fu oggetto di culto da parte della generazione dei letterati scandinavi del dopoguerra, che videro in lei l’antesignana di quella particolare sensibilità femminile, nello stesso tempo decadente ed ecologista. Infatti la natura ha avuto un ruolo fondamentale nella sua sensibilità e nella sua poetica.
Al pittore francese – sembra suggerire De Candia – è mancato forse quel “passo avanti ancora da compiere rispetto a una piena realizzazione, oppure il passo indietro che ci tiene lontani dalla pienezza dell’essere”? Oppure con la sua fuga, Gauguin, seppure non ha raggiunto la meta, almeno ha fatto un passo verso quel traguardo?
Carlo Bordini, rende omaggio a Magritte con un componimento basato sulla descrizione di alcuni quadri del maestro di Bruxelles. Il poeta romano però non si limita a elencarli e descriverli, ma entra dentro, scava nel mondo di Magritte alla ricerca di possibili radici comuni con la propria poetica, più propriamente con il proprio sarcasmo autoironico (e autodistruttivo).
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