Tag

poesia italiana

“Come una sciarpa troppo lunga” di Piera Oppezzo, poetessa da (ri)scoprire

«la fiducia nello strumento del linguaggio, che è una costante della poesia e letteratura femminile emergente del Novecento (..) si esprime attraverso il rigore e la precisione dell’enunciato poetico. Caratteristica fondamentale, per stessa ammissione dell’autrice, della sua poesia è “l’espressione basata sui concetti e non sui sentimenti”» Giovanna Rosadini

“La poesia deve adottare il baratro” INTERVISTA ESCLUSIVA a Stefano Bottero

“L’autore di Poesie di ieri vive un presente che ogni giorno si arricchisce in un affascinante e malinconico melange di passato non suo e un futuro desiderato, ma non progettato a sua misura.” – Biancamaria Frabotta

“Ars poetica” di Grytzko Mascioni

“come una «nobile arte» il gioco del verso e della composizione ha le sue regole interne (..). Grytzko è molto bravo nell’osservarla e nell’infrangerla, nel dare e togliere leggerezza e entrain al suo sviluppo, bravo anche nel mescolare fatuità e gravità , rimanendo, tra improbabilità e seduzione, ancora al centro dell’incantesimo” – Mario Luzi

“I morti” secondo Carlo Bordini

“Quando parlo di iperverità intendo dire che l’arte, ogni forma d’arte, giunge, quando funziona, a una verità più profonda di quella che una persona conosce o crede di conoscere nella sua vita di tutti i giorni, sia a livello razionale che a livello emotivo”

“La poesia è un miele” di Clemente Rebora

Il rifiuto di ogni possibile forma di autocelebrazione è una parte essenziale della vicenda intellettuale e umana di Clemente Rebora. La sua poesia è stata lo specchio fedele dell’anima, delle sue inquietudini, delle paure e delle angosce, mai una maniera, uno stilema avulso dall’autore o un accidente puramente estetico.

“Poesia di sterco e di fiori” dai “Frammenti lirici” di Clemente Rebora

frammento XLIX tra tutti i componimenti della raccolta di esordio di Clemente Rebora rappresenta uno dei più interessanti per via delle questioni di meta-poetica sollevate dall’autore. Pubblicata nel 1913, i “Frammenti lirici” rappresentarono un punto di svolta nella poesia italiana del ‘900.

“L’unica vacanza è tra le righe” INTERVISTA ESCLUSIVA con Matteo Marchesini

“Esistono autori a vocazione critica, o autori che insieme ad altri generi praticano anche quello della critica e magari più in generale del saggio. Ma tutti gli scrittori, quando sono scrittori, contengono in sé stessi un critico implicito.”

“Credo in quei poeti che siano fedeli al loro sentire” INTERVISTA ESCLUSIVA

“Penso che la poesia abbia un suo ruolo specifico: quello che deve portare un poeta a essere assolutamente fedele al suo io, al suo dire in poesia. Sono convinto che solo questa fedeltà al proprio credo, al proprio io, possa allargare misteriosamente la cerchia dei nostri lettori.”

“Fantasia su un quadro di Ardengo Soffici” di Dino Campana

“Fantasia su un quadro di Ardengo Soffici” di Dino Campana è stata scritta in un momento cruciale nel tormentato e breve cammino artistico ed esistenziale del “poeta maledetto” italiano per eccellenza, nei mesi che intercorsero tra lo smarrimento della prima versione dei “Canti Orfici” e la prima pubblicazione dell’opera l’anno successivo.

Mariagiorgia Ulbar INTERVISTA ESCLUSIVA

“La poesia nasce nella mente come immagine e si disegna con parole che sono tratti. Se la poesia è buona, l’immagine compare.”

© 2023 Il Vascello Fantasma

Theme by Anders NorenUp ↑

Il Vascello Fantasma utilizza cookie tecnici e di terze parti per fornire un servizio di qualità ai propri visitatori, accetta il loro utilizzo per usufruire di tutte le funzioni del sito. Ulteriori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi